Di anni ne sono passati da quando Sergio Marchio decise di metter su un banco per il commercio ambulante. E di cose ne sono cambiate tante.
“Sono ormai trent’anni che lavoro qui e in effetti ho assistito a tanti cambiamenti. Difficile dire se in meglio o in peggio, forse entrambi i casi. Soprattutto ad essersi trasformata è la tipologia del cliente, che sembra avere molto meno tempo di una volta, è più frettoloso, anche se si tratta perlopiù di turisti in vacanza. Diciamo intanto che si lavora più di prima e che i margini di guadagno sono invece inferiori, ma credo che questo discorso non valga solo per noi. Il lavoro è poi più frenetico, perché il cliente arriva qui pronto subito a contrattare sul prezzo e per noi è impegnativo”.
Quello che rimane è la qualità del prodotto.
“Sì, su quello non ci sono dubbi. Personalmente punto molto sulla qualità, io qui vendo guanti e sono il solo a farlo ma la qualità è un elemento importante”.
Tra i cambiamenti avvenuti c’è anche quello relativo all’internazionalizzazione degli ambulanti, che non sono più tutti fiorentini.
“Infatti, quando arrivai io dal meridione erano tutti di Firenze e un po’ mi prendevano in giro. Oggi possiamo dire che qui noi siamo stati i primi a mettere in atto la globalizzazione e bisogna sottolineare che c’è una buona convivenza”.